Ex Genio Civile L’Aquila

Il 6 aprile 2009 l’Aquila è stata colpita da un terremoto di magnitudo MI 5.3 (Mw 6.3), tale terremoto è stato originato dalla rottura della cosiddetta “faglia di Paganica”, una faglia normale legata ad un movimento tettonico di tipo estensionale. 

L’area aquilana è ricca di stazioni accelerometriche, due delle quali si trovano nel centro della città e sono :

  1.   AQK, installata in una galleria nel piazzale della stazione degli autobus 
  2.  AQU, installata nei locali sotterranei del Castello de L’Aquila

Le due stazioni, all’incirca equidistanti dall’edificio ex-Genio Civile, sono servite per individuare meglio l’azione sismica subita dall’edificio. 

Per valutare la risposta dell’edificio all’azione sismica e progettare gli interventi, è stato realizzato un modello di calcolo agli elementi finiti (SAP2000). 

Poiché l’edificio è fortemente irregolare, sia in pianta (pianta ad L) sia in altezza (porticato su 2 livelli e conseguente forte riduzione della rigidezza al piano terra ed al piano primo), si è scelto di eseguire un’analisi modale con spettro di risposta.

Poiché l’intervento prevedeva la realizzazione di nuovi elementi strutturali, per individuare la corretta distribuzione delle sollecitazioni dovute ai carichi verticali si è eseguita un’analisi per fasi  (“Staged Construction”).

Le lesioni sono concentrate nei maschi murari, in prossimità del portico, sia al piano terra, sia al primo piano. La presenza del portico comporta una drastica riduzione degli elementi resistenti (maschi di piano) e dunque sia di rigidezza sia di resistenza.

L’intervento è avvenuto tramite l’inserimento di nuovi setti in c.a. che portano a vantaggi quali:

-l’aumento della capacità portante dell’edificio

-riduzione delle sollecitazioni sui maschi murari esistenti

-riduzione della deformabilità dell’edificio e quindi dei possibili danni in occasione di eventi sismici anche di lieve entità.

Il principio fondamentale è quello del CONFINAMENTO ATTIVO, una compressione pluriassiale applicata alla muratura esistente all’atto dell’intervento e che assicura, da subito, un aumento di resistenza e duttilità dell’elemento murario.

Il sistema permette di collegare, senza interruzioni , tutti gli elementi strutturali di un edificio (dalla fondazione fino alla copertura) senza incrementi di rigidezza, enfatizzando nelle strutture murarie l’effetto “scatola” e contemporaneamente garantendo un effetto di contenimento dei microelementi che costituiscono l’apparecchio murario (mattoni, pietre ed inerti in genere) contrastando la dislocazione degli stessi che abitualmente innesca il collasso.

Fase di progettazione:
Progettazione definitiva ed esecutiva e cantierizzazione
Cliente:
SAMOA Restauri S.r.l.
Oggetto:
Progetto di restauro miglioramento sismico e recupero funzionale dell’edificio sede dell’ex Genio Civile
Luogo:
L’Aquila
Importo lavori:
€ 6.730.000 (quota in RTP)
Anno:
2012 - 2013

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